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F1 | GP Belgio 2021, analisi gara: la sconfitta dello sport

La corsa in realtà non si è mai disputata, con soli due giri in regime di Safety Car in modo da renderla valida ai fini dell’assegnazione punti. Questa non è Formula Uno

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Max Verstappen ha vinto il 'non' Gran Premio del Belgio che si è disputato ieri pomeriggio presso il Circuit de Spa-Francorchamps, sede del dodicesimo appuntamento iridato stagionale. Il 'non' é riferito al fatto al fatto che in realtà non si è svolta alcuna gara, dato che gli unici due giri che si sono disputati erano in regime di Safety Car, giusto per dichiarare valida la gara e assegnare punteggio dimezzato, non è stato completato il 75 per cento della distanza di gara prevista, ai fini delle classifiche iridate. Alle 15, con le vetture regolarmente in griglia di partenza, la Safety Car ha iniziato, con tutti i piloti a seguirla, due giri di formazione prima che venisse esposta la bandiera rossa con conseguente sospensione della gara. Gara che comunque non era ufficialmente iniziata, dato che non era partito né il conteggio dei giri in programma né il cronometraggio della durata. Le vetture sono rientrate in pit lane in quanto le condizioni meteorologiche molto avverse hanno ridotto il circuito in un grande specchio d'acqua ma soprattutto la visibilità era pressoché nulla per i piloti nell'abitacolo. In attesa di un miglioramento delle condizioni climatiche, mai arrivato, le monoposto sono rimaste disposte in ordine lungo la pit lane con piloti e tecnici nei box, prima che la Direzione Gara desse il via libere a riprendere la gara alle ore 18:17. Quando le monoposto hanno abbandonato la pit lane, la gara è ufficialmente iniziata col countdown di 60 minuti a mostrare il tempo rimanente alla conclusione della corsa. Sempre in regime di Safety Car, i piloti hanno percorso due giri prima che venisse esposta nuovamente la bandiera rossa con conseguente sospensione. Tutte le vetture sono rientrare in pit e i piloti sono scesi dalle rispettive vetture in attesa di future comunicazioni. Alle 18:42 è arrivata da parte della Direzione Gara l'ufficialità del fatto che la gara non sarebbe ripresa, decretandone la fine. Una situazione che non si è mai vista in Formula Uno, che ha messo in luce l'inadeguata preparazione della FIA, Direzione Gara e il Race Director Michael Masi nel gestire quanto è avvenuto. Si è trattata di una farsa, in quanto non si possono assegnare dei punti in una gara che  in realtà non si è mai svolta. Oltretutto è una gara falsata, dato che l'assegnazione dei punti potrebbe risultare decisiva alla fine del campionato falsando diversi risultati finali, dei quali alcuni decisivi come il titolo iridato in ambedue i mondiali. Oltre alla battaglia tra Verstappen e Lewis Hamilton e quella tra Red Bull e Mercedes, McLaren e Ferrari sono in bagarre per la terza piazza tra le file dei costruttori, così come Alpine, Alpha Tauri e Aston Martin lo sono per la quinta. Anche tra i piloti tiene banco la competizione per il terzo posto finale tra Lando Norris, Valtteri Bottas e Sergio Perez. Gli unici vincitori dell'appartamento belga sono stati i tifosi disposti sulle tribune e sugli spazi verdi lungo i 7004 metri del tracciato situato nella foresta delle Ardenne, dato che hanno pagato per vedere uno spettacolo indegno rimanendo quasi quattro sotto la pioggia. Il peggio è stato vedere la sospensione della corsa dopo due giri completati dietro la vettura di sicurezza successivamente a ben tre ore di attesa. É come se la Direzione Gara avesse fatto riprendere l'evento solo per completare la distanza minima necessaria ai fini dei punteggi della classifica finale. A quel punto sarebbe stato meglio provarci per vedere se veramente ci sarebbe stato un miglioramento delle condizioni sia della pista sia meteorologiche, come quando al Gran Premio del Giappone 2007, che si disputò al Fuji International Speedway, la Safety Car rimase in pista dal 1° al 19° giro. Così non è stato sport, non è stata Formula Uno.

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